SIMONE MARTINETTO

The eye

Maggio 27, 2022

In questa foto, scattata durante il primo film dove ho fatto il fotografo, il direttore di produzione Carlo Brocanelli infilava l’occhio nel buco dei teli di un “capannamento” per esigenze fotografiche, per controllare come procedevano le riprese, per vedere se si stavano rispettando i tempi, temendo una “mancata pausa” da pagare come straordinario alla troupe. Il suo occhio qui diventa per me emblema della visione, della curiosità di guardare nell’oscurità, di vedere davvero. Quello che molti di noi cercano di fare ogni giorno, non solo chi si occupa di fotografia e immagine. Un piccolo film senza soggetto e sceneggiatura.

[Dopo anni come fotografo di scena (still photographer) sui film, sto lavorando a questo nuovo progetto inedito partito dal ritrovamento di foto in archivio mai pubblicate e in cui i protagonisti, per una volta, non sono gli attori ma tutte quelle altre persone che lavorano su un set perché l’idea di un film possa trasformarsi in realtà. Il mio progetto ricostruisce immagini che sono come delle scene di film mai girati, film visti e inventati da me, quando non fotografavo attori.]

“The eye” Photo by Simone Martinetto, from new “Unexpected cinema” series.

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Fotografia biologica
L’uomo non è un elemento a parte ma è esso stesso pura natura. Il suo linguaggio, per quanto elaborato, esprime un sofisticato bisogno di interazione e di creatività. Lo stesso bisogno nutrito durante questo esperimento sociale. Un esperimento di creatività e relazioni. Perché la creatività e le relazioni rendono la vita più degna di essere vissuta.
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Passaggio di consegne
Il mio lavoro "Passaggio di consegne" (realizzato grazie a Creativamente Roero e ai bambini di Govone) vince una menzione speciale al SI FEST Savignano Immagini Festival, dopo essere stato selezionato dal nuovo direttore Alex Majoli, famoso fotografo di Magnum Photos.
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Education
Quando Malak durante una uscita fotografica mi ha spiegato perché stesse fotografando la bandiera italiana di fronte alla scuola le ho proposto di scrivere la sua storia direttamente sulla foto. Tra le sfide che avevo lanciato a scuola c’era proprio quella di creare un’opera mixed media a base di fotografia, ma con l’integrazione di un’altro media.